Per il Giornale ho fatto una bella chiacchierata con Flavio Briatore sul suo rapporto con Alonso e non solo. Eccola

Fernando Alonso non è stato mai stato così fedele con nessuna delle sue fidanzate. Tutte belle, qualcuna bellissima, tutte molto simili tra loro. Duravano un anno, forse due. Poi avanti un’altra. Un po’ come le sue squadre in Formula 1. Più di quattrocento gran premi e 22 anni fa, invece, ha incontrato un uomo che non ha mai mollato: Flavio Briatore. “Sono 22 anni che lo seguiamo nel management e adesso che è venuto a vivere a Monaco vicino a casa mia e ci vediamo quasi tutti i giorni”.
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Quando si è accorto che Alonso aveva un grande talento?
“In giro c’erano sempre le solite facce, da Prost a Patrese, Senna ovviamente, a Berger… la gente cercava piloti di esperienza. Io ho pensato di fare la stessa operazione fatta con Schumacher. Ho cercato un giovane. Si parlava bene di questo spagnolo e a darmi una grossa mano fu Minardi”.
Il solito fiuto di Giancarlo.
“Lui è un grande intenditore di piloti. Gli ho chiesto informazioni, lui me le ha date molto buone. Abbiamo firmato subito un accordo con Fernando e per un anno lo abbiamo lasciato in prestito a Minardi dove faceva la differenza. Li abbiamo capito che era qualcuno di veramente speciale”.
E infatti sono arrivati i due mondiali…
“Ma non è stato facile imporlo. La stampa inglese mi assalì perché avevo appiedato Button che era la star britannica. Per un merse sono stati feroci contro di me. Mi accusavano di averlo preso perché lo gestivo io. Il futuro mi ha detto che avevo fatto bene con due mondiali piloti e due costruttori”.
Diciamo che Fernando le ha fatto guadagnare bene anche come manager?
“Sì. Assolutamente. Abbiamo sempre avuto un super rapporto”.
Per il pilota che è avrebbe meritato di più.
“Ci sono stati alcuni episodi sfavorevoli che gli hanno cambiato un po’ la vita. Secondo me meritava di vincere di più”.
È stata anche colpa delle sue scelte?
“L’unico errore che ha fatto è stato di andare alla McLaren dove si è trovato contro Hamilton, un pilota cresciuto in casa che aiutavano in gara, nei pit-stop e in tutto. Quella è una scelta che io non avrei fatto”.
Ma non avete mai litigato?
“Discusso sì, litigato mai”.
Andare in Ferrari, invece era stata la mossa giusta?
“Non giusta, giustissima. Con la Ferrari poteva vincere due mondiali. Non li ha vinto e la situazione è cambiata del tutto”.
Con Briatore al muretto dei box nel 2010 ad Abu Dhabi sarebbe finita in modo diverso?
“E’ successo qualcosa di incomprensibile. Ma lì la colpa non è stata di una persona sola. Non si può indicare un colpevole, saranno stati in quaranta a decidere. È stata una scelta sbagliata di tutta la squadra che è andata nel pallone. Sarebbe bastato lasciarlo fuori ed era campione del mondo”.
Quali sono le sue qualità migliori?
“E’ un pilota straordinario, ha fiuto, talento. Ha tutto. Lo metto dalle parti di gente come Senna. In Formula 1 ne ho visti tanti, ma a quel livello ne ho visti due o tre. Fernando è uno che non molla mai, motiva il team…”.
In realtà si racconta che sia soprattutto un piantagrane.
“Lui dice quello che pensa. Ci sono dei team che lo capiscono e sfruttano la sua visione, la sua capacità di conoscere e raccontare la macchina. E poi ci sono dei team che credono solo agli ingegneri e pensano i piloti contino poco”.
Il consiglio è di seguirlo insomma e non litigarci.
“Seguendolo il team migliorerebbe. Lo vediamo anche adesso alla Aston Martin. È nelle retrovie, ma lotta sempre come un leone. Fin che resta a questo livello può guidare altri quattro, cinque anni”.
Pensa che con Adrian Newey possa vincere il terzo Mondiale?
“Lo spero, ma Newey non arriva con la bacchetta magica. C’è tanto lavoro da fare, visto dove sono. Ma Stroll ha preso l’unico genio della Formula 1 e vedremo dove sarà la sua macchina nel 2027, 2028”.
Briatore avrebbe ingaggiato Newey o Hamilton?
“Cento volte Newey perché lui fa la differenza e anche perché la Ferrari ha due piloti che mi piacciono molto, tanto che Sainz l’ho anche cercato per l’Alpine. La Ferrari aveva un pacchetto piloti molto forte, avrei investito sulla parte tecnica. Ma Adrian non voleva lasciare l’Inghilterra, gli piace vivere vicino alla fabbrica con il suo giardino, il suo cane… Non sarebbe stato felice a Maranello”.
Forse non gli hanno fatto l’offerta che voleva sentirsi fare?
“Non credo sia un fatto di soldi, ma di qualità della vita”.
L’Alpine non è in vendita?
“No, nel modo più assoluto”.
Però avete scelto di correre con i motori Mercedes?
“Il Mondiale lo sta vincendo una macchina con un motore Mercedes. Oggi la distanza tra i team è molto piccola. Se noi pensiamo di avere uno svantaggio di motore e lo recuperiamo montando il Mercedes andiamo tra i primi sei”.
Chi vince i Mondiali?
“Verstappen e la McLaren. Norris sbaglia troppo e la Ferrari si è svegliata un po’ tardi, però ci devono credere, basta una gara o due in cui la McLaren sbaglia una strategia e sono sotto. Io ricordo che in Benetton l’anno prima di vincere il mondiale anche noi avevamo fatto delle grandi cavolate. Certo quest’anno avranno buttato già via un centinaio di punti”.



Alonso pilota mediocre, pompato più dai giornalisti, nella sua “gloriisa” carriera è più quello che ha perso di quello che ha vinto.
È al Sig Briatore forse bisognerebbe ricordargli che i soliti piloti in giro Senna
e Prost, uno è morto e l altro ritirato 10 anni prima che Frenando arrivasse in F1,
Il “grande” menager inizia a perdere di lucidità.
Buonagiornata
Con senna e prost si riferiva all’epoca Schumacher
Alonso secondo me e’ un ottimo pilota ma un piantagrane